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Glossario dei termini

 

Advaita Vedanta: il vedanta non dualista. Dottrina metafisica che trascende il dualismo (dvaita vedanta) e il monismo (aikya vedanta). In quanto dottrina, non duale, dell'assolutezza della realta', comprende e trascende tutte le altre.

Amshavatara: incarnazione, discesa o manifestazione di un aspetto del Divino (non la sua completezza)

Ashram: luogo di ritiro e meditazione dove, sotto la direzione di un istruttore o Guru, idiscepoli si riuniscono per vivere una disciplina spirituale.

Atman: il Se', lo Spirito, la Pura coscienza. L'Atman e' l'assoluto in noi, completamente fuori dal tempo-spazio-causa.

Aura: secondo la filosofia yoga, è la somma delle energie/vibrazioni che sono intorno al corpo; in essa sono contenute le energie dei corpi sottili e dei chakra: un’aura forte e intatta è segno di buona salute.

Avatar: la "discesa" del Divino, incarnazione di un principio. Colui la cui coscienza e' identica all'Assoluto.

Bhagavad Gita: "Il canto del Beato"; poema filosofico e religioso che fa parte del Mahabharata. Appartiene alla Smrti (tradizione rammentata o umana).

Bhajans: adorazione, devozione; omaggio riverente.

Bharatha: antico nome dell'India.

Chapati: piada di farina integrale cotta tradizionalmente su una piastra o una padella di ghisa; è il pane più diffuso in India: preparato senza lievitazione, rotondo e sottile, accompagna tutti i pasti ed è usato per portare il cibo alla bocca.

Darshan: "punto di vista", "veduta", "prospettiva". Il termine applicato ad un Guru ("che da' il Darshan") indica l'ottenere la visione del maestro.

Dharma: in sintesi, e' la natura essenziale di tutte le cose e di tutti gli esseri. Ognuno di essi ha il proprio Dharma, che ne rappresenta l'equilibrio corretto e naturale. Il Dharma e' l'Armonia universale, e comprende anche il Dharma individuale, che e' a volte inteso, in senso ampio, anche come "dovere" (in particolare nell'insegnamento di Sai Baba).

Dussehra: è una festa che si celebra in tutta l'India a partire dal 4 ottobre e dura 10 giorni. È la celebrazione del Bene che trionfa sul Male, rappresentati dal leggendario eroe Rama e dal demone Pavana. Consiste in recite e rappresentazioni musicali della vita dell'eroe Rama. Nel decimo giorno si tiene una processione che termina con i falò delle statue di cartapesta del demone Pavana, di suo fratello e di suo figlio. Le statue sono riempite di fuochi artificiali che scoppiano quando sono raggiunti dalle fiamme.

Gopi: erano ragazze molto giovani che amavano Krishna con il cuore e con l'anima. Appena sentivano il suo flauto, lasciavano immediatamente le loro case e andavano da lui. Molte gopi, a cui fu impedito con la forza di andare da Krishna, morirono per il grande dolore della separazione.

Gurupurnima: festivita' religiosa Indu', dedicata al Guru.

Hadith: letteralmente "detto, racconto". Si puo' riferire ad una citazione o detti di chiunque. Usualmente e' il nome dato a citazioni raccolte e registrate di atti e parole del Profeta Maometto, che servono come spiegazione del significato del Sacro Corano (del modo in cui il Profeta lo ha insegnato).

Kali Yuga: una delle quattro ere (yuga) di cui e' composto il ciclo cosmico: Satya yuga, Treta yuga, Dvapara yuga, kali yuga. Quest'ultima, che e' l'era attuale, e' la piu' tenebrosa ed oscura, nel quale le forze dell'a-dharma (cioe' contrarie al Dharma, maligne) sembrano avere il sopravvento.

Karma: parola dai molti significati: azione, attivita', sacrificio, azione rituale, principio di causalita'. In particolare, viene usata per indicare quella legge di causa-effetto che fa raccogliere in una vita successiva i frutti delle azioni e dei pensieri di una vita precedente. E' un legge meccanica che puo' essere trascesa tramite pratiche spirituali, fino al raggiungimento della Liberazione.

Krishna: una delle grandi incarnazioni divine, ottava incarnazione di Vishnu (la seconda persona della Trinita' Induista: Brahma, Vishnu, Shiva). E' l'auriga di Arjuna nella Bhagavad-Gita, il quale simboleggia il Se' Impersonale che trascende il dominio del manifesto e del non-manifesto.

Kundalini: l'energia cosmica é rappresentata come un serpente-femmina dormiente, arrotolato alla base della colonna vertebrale. Questa energia latente deve essere risvegliata con tecniche yoga e meditazione, e fatta salire per il canale vertebrale, attraverso i Chakras.

Japamala o rosario: è uno strumento composto da 108 grani che viene utilizzato per la ripetizione del nome del Signore o di un mantra, sia verbale che mentale.

Laddu: dolce a base di farina di ceci, insaporito con frutta secca e cardamono.

Lila: gioco, il "Gioco Divino"; la Manifestazione; la presenza della Divinita' quale Principio autonomo non coinvolto nel divenire della sua stessa manifestazione.

Lingam: simbolo dell'energia creatrice, se ne conoscono due tipi: il Lingam, semplicemente, e lo Shiva-Lingam. Il primo e' un oggetto ovoidale (che Sai Baba talvolta "materializza" dalla bocca) che rappresenta la creazione dell'universo manifesto. Il secondo, che piu' specificamente simboleggia l'energia creativa del divino, e' un simbolo fallico.

Mahabharata: "La grande India". Grande poema epico (Itihasa) di cui fa parte la Bhagavad-Gita.

Mantra: formula o parola sacra, parole o suoni di potere atti a far acquisire o stabilizzare certi poteri o stati di coscienza. Pensiero vibrante.

Maya: ignoranza metafisica. Fenomeno. Il mondo empirico fenomenico. Tutto cio' che e' modificazione sovrapposta alla pura Coscienza del Se'. Cio' che non e' ne' reale ne' irreale ma che, dal punto di vista della Realta' [del se', NdA], semplicemente "non e' ". Il mondo del cambiamento e della trasformazione.

Occam, rasoio di: regola empirica di grande utilita': essa impone, davanti a piu' ipotesi che spiegano dei dati, un fenomeno o un fatto ugualmente bene, di scegliere sempre quella piu' semplice e con meno variabili (o con meno assunti "a priori").

OM (o AUM) : la Sillaba Sacra, imperitura fra tutte, simbolo dell'Assoluto, dell'Infinito e di tuttte le concezioni che l'uomo puo' farsene. Il simbolo sanscrito che la rappresenta e' anch'esso particolarmente sacro in tutta l'India, in quanto simbolo della Totalita' e della Non-dualita' trascendente. La sillaba OM e' composta dalle tre lettere-suono A, U, M, che indicano precisi stati di coscienza; essa e' presente in quasi tutti i Mantra come fondamentale seme di meditazione.

Padanamaskar: l'atto, particolarmente significativo e di ottimo auspicio, di toccare (o baciare) i piedi dell'Avatar. I suoi piedi (detti anche Piedi di Loto) sono considerati importantissimi: essi sono il punto di contatto fisico tra il Divino e la Terra; e come il loto sta sull'acqua stagnante senza esserne inquinato, l'Avatar sta sulla Terra senza esserne coinvolto.

Palming: movimento fatto durante i giochi di prestigio: il pollice, coperto dalla mano in rotazione, porta l'oggetto da "creare" all'interno del palmo della mano. In generale, il "materializzare" oggetti tramite giochi di mano (il palming e' uno di questi).

Pandava: protagonisti della guerra del Mahabharata, sono cinque fratelli virtuosi (uno di essi e' Arjuna) contrapposti ai malvagi Kaurava, nella guerra tra il bene ed il male.

PK: sigla che in parapsicologia indica i fenomeni di psicocinesi

Prana: "soffio vitale", "respiro cosmico", "energia vitale"; nell'uomo si manifesta nella respirazione (pur non essendo la respirazione); nella natura, e' la base sottile di tutto il mondo fenomenico. I vari effetti come l'elettromagnetismo, la gravitazione, ecc., non sarebbero altro che effetti grossolani del Prana sottile.

Prashanti Mandir: è una sala di preghiera dove giornalmente si eseguono bhajans e meditazione. L'edificio fu terminato nel 1949 ed è situato al centro di Prashanti Nilayam. Il 23 novembre 1950 fu inaugurato da Sai Baba. Il mandir ha un'altezza di 7500 piedi e contiene al centro una statua in argento di Sathya Sai Baba. La costruzione ha una lunghezza di 220 metri e una larghezza di 150 metri. Ogni giorno il darshan si svolge qui.

Purnavatar: l'Avatar perfetto. La "incarnazione" o "discesa" perfetta di un "Principio".

Rama: nome attribuito a diverse incarnazioni divine. Fratello di Krishna. Avatar di Vishnu, protagonista del Ramayana (a questo Rama si riferisce sempre Sai Baba).

Sai Ram: saluto tipico e convenzionale tra i devoti di Sai Baba: esso e' composto da "Sai", che richiama il nome di SB, e "Ram" che richiama il nome di Rama. Il suo significato e' variabile: puo' voler dire "ciao", "come stai" "va bene", ecc.; gli stessi "seva" nell'ashram di Sai Baba si esprimono continuamente per mezzo di questa espressione.

Sanathana Dharma: "l'eterno Ordine Cosmico", la Legge Perenne che regola il ciclo cosmico manifesto. La Perenne Armonia dell'Essere.

Sankalpa: volonta', risoluzione divina.

Seva (servizio): l'opera di aiuto disinteressato portato alle persone che ci circondano. Tale termine identifica anche i gruppi di persone che svolgono tale attività.

Shakti: per esteso "energia". Puo' essere intesa come energia cosmica, creatrice, associata a Shiva; nel piano materiale e' la capacita', la potenza divina di assumere qualunque manifestazione fenomenica essa desideri o decida, per mezzo della semplice volonta' (sankalpa).

Shastra: termine che indica genericamente tutte le Sacre Scritture.

Shirdi Sai Baba: sant'uomo musulmano del villaggio di Shirdi in India, con insegnamenti che tendevano all'unione con l'Induismo, morto nel 1918. E' considerato, secondo le parole dello stesso Sathya Sai Baba (quello attuale), la prima incarnazione della "triade avatarica" di Sai Baba: Shirdi Sai Baba --> Sathya Sai Baba --> Prema Sai Baba (il futuro Sai Baba, che dovrebbe nascere intorno al 2030).

Shiva, Shivaratri: terza persona della Trinita'' Induista, e' veneratissimo in India. Egli e' associato quasi sempre alla sua "energia", la "Shiva-Shakti", che e' sia creatrice (e' la parte femminile della coppia polare Shiva / Shakti, ed e' la vera base dell'universo manifesto) che distruttrice: alla fine della manifestazione del divino, la Shiva-Shakti "dissolvera' " o "riassorbira' " tutta la creazione nell' "Uno senza secondo", il non manifesto. Shivaratri e' una importantissima festivita' Indu' dedicata a Shiva e alla Shakti.

Siddhi: poteri psichici ottenuti tramite pratiche spirituali, ad es. le discipline yoga.

Swami: appellativo insieme affettuoso e riverente che viene dato ai Guru; sta a significare piu' o meno "maestro". Nome col quale spessissimo viene chiamato Sai Baba, quasi un sinonimo.

Telugu: dialetto della zona dell'India da cui proviene Sai Baba; e' la sua madrelingua, la sola che parli correntemente.

Upanishad: gruppo di testi sacri dell'Induismo, chiamate anche Vedanta, composte in epoche diverse. Il significato della parola indica quelle conoscenze, date durante sessioni di insegnamento tra maestro e discepoli, atte a permettere di conseguire la Conoscenza Suprema.

Veda: sacre scritture che, secondo la tradizione Induista, sono di diretta origine divina, ispirate ai saggi (rishi) durante le loro meditazioni. Il significato della parola e' appunto "cio' che e' stato visto, realizzato". I Veda sono quattro: Rig-veda, Sama-veda, Yajur-veda, Atharva-veda. Queste raccolte sono l'esposizione di questa scienza e conoscenza divina rivelata.

Vedanta: "il compimento dei Veda", consta di tre grandi dottrine filosofiche (cfr. Advaita Vedanta piu' sopra)

Vibhuti: manifestazione dell'energia divina. Incarnazione di un aspetto energetico divino. Potere acquisito con la pratica yoga. Nome della cenere sacra "materializzata" da Sai Baba, ad indicarne il significato metafisico.

Vidya: La Conoscenza, Conoscenza della Realta', meditazione coscienziale che conduce alla Realizzazione. Da questa parola deriva "a-vidya", cioe' ignoranza della Realta' Suprema.