"UN SITO CRITICO SU SAI BABA"

Punti specifici - 3

Argomenti trattati:

Onnipotenza

Consigli alle persone, risoluzioni di problemi...

Contradditorieta'

 

AFFERMAZIONE:

Colui che fosse onnipotente, letteralmente "potrebbe tutto": onnipotente deriva dal latino omnis (tutto) + potens, (participio presente del verbo potere). Dall'onnipotenza applicata alla potenza divina, che come si e' visto Sai Baba si autoattribuisce, deriva la mancanza di limiti e confini al potere e volonta' di Dio, al quale nulla sarebbe precluso, in alcun modo. Colui che fosse onnipotente, infine, racchiuderebbe in se' ogni altra qualita', potenza e possibilita', comprese quindi tutte le varie manifestazioni di SB. Quanto di tutto questo e' riscontrabile in Sai Baba? Leggiamo qualche passo:

"[…]Non ho bisogno di comandare spiriti invisibili dato che la mia divinita' materializza gli oggetti. Io sono tutto, dovunque, onnisciente, onnipotente e onnipresente; e percio' qualsiasi cosa io voglia, istantaneamente accade.[…]."

(tratto dalla "Blitz Interview")

"Poiché mi muovo tra voi, mangio come voi, e parlo con voi, siete portati a credere illusoriamente che io non sia altro che una comune manifestazione umana. Siete avvisati contro questo errore. Siete anche ingannati dal fatto che canto con voi, parlo con voi, e mi impegno in attivita' insieme a voi. Ma, in ogni momento, la mia divinita' potrebbe esservi rivelata; dovete essere pronti per quel momento."

(tratto dal discorso 17 Maggio 1968, "la rivelazione") 

"[...] Non c'è studente che, forte del suo studio libresco, non descriva l'onnipresenza e l'onniscienza di Swami. L'onnipresenza è un fatto, ma voi avete il diritto di parlarne solo se ne avete fatto esperienza, almeno un po'.[...] Swami è a conoscenza di tutto, ma Si comporta come se non sapesse. Cercate di capire la differenza fondamentale che corre fra la gente del mondo e la Divinità. Il Divino sa tutto ed ha a propria disposizione ogni potere; tuttavia Si comporta come se non li avesse e come se non avesse conoscenza. Gli esseri umani invece, che non sanno proprio niente e non hanno assolutamente alcun potere, si comportano come se avessero poteri e conoscenza. In questo sta la differenza fra l'umano e il Divino."

(tratto dal discorso agli studenti del 19 Giugno 1989) 

"Perche' eseguite miracoli come materializzare un anello, un medaglione, un catena, vibuthi ed altri oggetti? Cosa cercate di provare eseguendo questi miracoli?

"Chamatkaar" o miracolo e' una parola di poco conto per quello che faccio. Una mago esegue i suoi trucchi per sostentamento e fama mondana. Ma io materializzo questi talismani come miei biglietti da visita, come prova che la divinita' puo' trasformare la terra in cielo e viceversa. Dubitare di questo e' rivelare una incapacita' ad afferrare la magnificenza dell'universo. Io traggo grande soddisfazione nel regalare questi talismani ai miei devoti."

(tratto dall' intervista al "Times of India" del 12 Marzo 1999)

"Vi potrebbe risultare difficile capire Sai. Sai parla come una persona comune e si muove liberamente tra di voi. Vi illudereste se pensaste che Sai sia come ogni altro essere umano. Non è così. Sai può trasformare l'intero mondo in un attimo. Oro, diamanti, ogni cosa è nelle mani di Sai. Voi non capite il fenomeno di Sai. Ebbene, guardate!...Con un movimento della sua mano apparirà all'improvviso un grosso diamante (Swami rotea la mano da cui si materializza un diamante di straordinaria grandezza, ndr) e, come vedete, con un soffio di Swami sparirà. Ogni cosa che Swami vuole, deve accadere. La vera natura della Divinità non può essere capita da tutti. Per questo ci vuole fede."

(tratto dal discorso agli stranieri del 5 Agosto 1988)

Volendo quindi riassumere, la questione dell'onnipotenza di Sai Baba si configura come segue:

Tutto questo sta su un livello teorico; sul piano pratico, come e quando si manifesta l'onnipotenza di Sai Baba? Lo stato reale delle cose e' che SB gode di una sorta di "onnipotenza ristretta", per cui afferma di essere in possesso di ogni potere e di essere in grado di fare qualsiasi cosa, ma quando e' il momento di agire semplicemente non puo'. Quale che sia il campo d'azione esaminato, ci sara' sempre una scusante o un meccanismo che giustifica il mancato intervento di Sai Baba. Supponiamo, dato che e' una delle obiezioni piu' tipiche, di porci il problema dei disastri e delle calamita' naturali, o delle stragi e dei massacri ad opera dell'uomo: la presenza di Sai Baba onnipotente, e' di qualche aiuto all'umanita'? Cosa puo' fare lui a questo riguardo?

"D: I critici di Swami chiedono perche' Sai Baba non aiuta la gente in difficolta', portando pioggia in tempo di siccita' o creando cibo dove c'e' fame, per mezzo della sua sankalpa shakti (potenza divina, energia universale): non puo', un Avatar, aiutare l'umanita' a controllare le forze della natura e a prevenire calamita' come terremoti, inondazioni, siccita', carestie ed epidemie?

BABA: E' precisamente cio' che sto facendo incarnando il Dio interiore nell'uomo per eliminare tali calamita'. Ci sono due vie che un Avatar puo' usare per aiutare la gente: una soluzione istantanea contro una a lungo termine.

Ogni soluzione istantanea andrebbe contro la qualita' fondamentale della natura stessa, cosi' come andrebbe contro la legge karmica di causa ed effetto. La maggior parte delle persone vive nel mondo materiale dei desideri e dell'ego, che e' governato da questa legge. Essi raccolgono i frutti delle loro azioni. Questo porta alla loro evoluzione o involuzione. Se l'Avatar intervenisse a risolvere istantaneamente i loro problemi, arresterebbe ogni azione, ogni sviluppo, ogni evoluzione. Questa soluzione e' da scartare perche' nega totalmente le leggi naturali.

L'altra e piu' efficace alternativa presenta una soluzione a lungo termine, nella quale l'Avatar conduce le persone stesse a un livello di coscienza superiore, permettendo loro di capire la verita' delle leggi spirituali cosicche' possano rivolgersi verso il retto vivere, e lavorino risolutamente per delle migliori condizioni. Questo li rimette in relazione con la natura e la legge karmica. Questo permettera' di trascendere il ciclo di causa ed effetto nel quale oggi sono invischiati come vittime, e quindi permettera' di controllare e comandare le forze della natura potendo evitare le calamita' menzionate."

(tratto dalla "Blitz Interview")

"Se si deve attraversare un crocevia e la segnaletica indica la sinistra, bisogna andare a sinistra, e chi ha stabilito questa regola deve fare altrettanto: non può andare a destra. Ora, Dio che ha fatto le leggi della natura non può trasgredirle; tale osservanza, naturalmente, comporta qualche inconveniente."

(tratto dal discorso del 26 Agosto 1988, festa di Onam)

Eppure e' lo stesso Sai Baba che poco piu' sopra ha detto che " la divinita' puo' trasformare la terra in cielo e viceversa", e ora scopriamo che non puo' farlo... anzi (come al solito) che lui potrebbe farlo, ma siccome andrebbe contro la legge del karma, e' meglio non farlo. Per aiutare l'umanita' egli preferisce "incarnare il dio interiore", per elevare il livello di coscienza dell'umanita' a quello divino, permettendole cosi' di controllare da se' la natura ed il proprio destino (e definisce questa strada piu' efficace di un suo intervento diretto!). E si badi che TUTTA L'UMANITA', nessuno escluso, dovrebbe raggiungere questo livello, altrimenti si riproporrebbe il problema dell'intervento individuale sul karma e sul destino collettivo, problema a causa del quale Sai Baba, a tutti gli effetti, non puo' intervenire in nostro aiuto. Tutto questo, come dice giustamente SB, "comporta qualche inconveniente", il primo dei quali e' la sostanziale inutilita' della sua presenza sulla terra.

Dunque Sai Baba non puo' sospendere o intervenire sulle leggi naturali (da lui stesso emanate in quanto Dio) per aiutare l'umanita'. Tralasciando aspetti pratici non degni di un essere onnipotente (come il fatto che parla solo il telugu e non conosce che un pessimo inglese, ragion per cui ha bisogno di interpreti che trascrivono e redigono i suoi discorsi nel bell'inglese che li contraddistingue; che ha bisogno di mezzi di trasporto e di cure mediche; che ha le conoscenze stentoree che abbiamo gia' esaminato, ecc.), pare che per eseguire i suoi miracoli invece possa violare piu' di una legge:

Quindi sembra che, se i miracoli di Sai Baba fossero autentici, alcune leggi naturali fondamentali verrebbero violate; si potrebbe prendere per buona questa asserzione:

"D: Il dr. Narasimhiah sostiene, secondo la scienza, che 'nulla puo' esser creato dal nulla'. Voi avete evidentemente negato questa legge scientifica con una formula trascendentale per controllare l'energia cosmica, producendo un potere paranormale. Potete spiegare questo mistero?

[...]Le leggi materiali semplicemente non si applicano alla divinita'. Per me non e' una questione di mistero o mistica. Cio' che io voglio, avviene; cio' che io ordino, appare.[...]"

(tratto dalla "Blitz Interview")

Come e quando Sai Baba avrebbe "evidentemente negato", al di la' di ogni possibile dubbio, le leggi naturali e scientifiche? Che cosa significhera' mai "formula trascendentale per controllare l'energia cosmica"? Se comunque fosse come e' detto in questo passo, allora perche' Sai Baba non approfitta del suo essere "super partes" per alleviare le sofferenze del genere umano? Sfortunatamente, l'affermazione qui sopra e' in netta contraddizione con quest'altra:

"Ora, Dio che ha fatto le leggi della natura non può trasgredirle; tale osservanza, naturalmente, comporta qualche inconveniente."

(tratto dal discorso del 26 Agosto 1988, festa di Onam)

E siamo alle solite contraddizioni... come si sara' ormai notato, Sai Baba dice tutto e il contrario di tutto; non esita a contraddire nemmeno se stesso! L'immagine che esce da queste considerazioni e' quella di un "onnipotente che non puo' "...

 

AFFERMAZIONE: 

Cio' che abbiamo visto sopra riguardava l'aspetto collettivo e teorico dell'onnipotenza di Sai Baba, ma esiste anche un aspetto personale. SB, si afferma, conosce passato, presente e futuro di ognuno, sa che cosa e' meglio per noi, cura e conforta i devoti e li consiglia, concede alle persone che a lui si rivolgono quello che esse chiedono. Non esiste limite a cio' che puo' fare, non c'e' male che non possa guarire, non c'e' nulla che non possa concedere.

"[...]Voi dite di essere devoti di Sathya Sai, ma.....IO STESSO SONO IL DEVOTO DEI MIEI DEVOTI! Ed esaudisco i vostri desideri.[...]"

(tratto dal discorso del 23 Novembre 1997)

"I milioni di sofferenti si affollano presso di voi. Essi vogliono darvi i loro problemi e sofferenze. Quante di queste sofferenze potete sobbarcarvi?

Sto solo eseguendo una missione divina.

Come passate la vostra giornata?

La mia giornata inizia dando il darshan ai miei devoti, i colloqui alle persone, curando tutti i progetti intrapresi per il benessere umano. Lo stesso ciclo si ripete dal pomeriggio fino a sera. Nonostante io conosca il contenuto di tutte le lettere che ricevo, le leggo tutte per la "trupti" o soddisfazione dei miei devoti.

Mi astengo da latte, frutta acerba, frutta secca, dolci, "ghee" [burro chiarificato, NdT], burro, te', caffe', ecc. Il mio pranzo e' scarso e a base di ragi e legumi freschi. Negli scorsi 60 anni il mio peso e' rimasto invariato a 108 libbre. Quando il mondo dorme, io vado dai miei devoti, do' loro la mia visione, li conforto, li consolo e risolvo i loro problemi. Volontariamente io mi faccio carico delle sofferenze dei miei devoti."

(tratto dall' intervista al "Times of India" del 12 Marzo 1999)

(E' interessante osservare come alla prima domanda, precisa e circostanziata, Sai Baba dia una risposta senza senso, non pertinente ed evasiva; alla seconda, piu' "benevola" e generica, risponde invece con le solite affermazioni propagandistiche, dicendo le stesse cose che va ripetendo da almeno trent'anni, come del resto anche qui sotto)

" 'Volere' e' superfluo per me. Perche' la mia grazia e' sempre disponibile ai devoti che hanno amore e fede fermi. Anche se mi muovo liberamente tra loro, parlando e cantando, anche gli intellettuali sono incapaci di afferrare la mia verita', la mia potenza, la mia gloria, o il mio reale compito di Avatar. Io posso risolvere qualunque problema per quanto complicato esso sia."

(tratto dal discorso del 9 Giugno 1974, "Chi e' Sai?")

Sembra quindi che Sai Baba abbia la potenza e le conoscenze per aiutare, consigliare, guarire, ecc., coloro i quali si rivolgono a lui. In virtu' del suo amore, egli parrebbe addirittura accontentare ed esaudire i desideri dei suoi devoti, MA: anche qui ci sono dei "ma" e dei "distinguo"... !

Sono in molti a rivolgersi a Sai Baba per una qualsivoglia necessita': una malattia, desideri materiali come un matrimonio, un aiuto sul lavoro, un aiuto personale anche a livello psicologico... la stragrande maggioranza di costoro (ho sentito e letto personalmente parecchi racconti al proposito), proprio perche' sono tanti, e solo una minoranza entra in contatto con SB, semplicemente non ottiene cio' che voleva; altri otterranno cose diverse, che magari non avevano chiesto ne' pensato. Anche qui troviamo la solita logica "Sai-style" in azione:

"Venite qui a Prashanti Nilayam e dite: "Desidero un marito, desidero una moglie". Ma, anche gli animali hanno simili desideri! Che esseri umani siete? Siete migliori degli asini e delle scimmie? Tutti questi desideri conducono solo ad appagamenti di breve durata."

Tratto dal discorso del 5 Agosto 1988, "Perche' un viaggio in India?")

Avete sbagliato domanda! Non e' questo che dovevate chiedere!

"D: Swami la mia salute non e' buona.

Sai: E' la tua immaginazione. Sei in ansia. L'ansia causa spreco. Lo spreco causa preoccupazione. Quindi non essere in ansia. [ha risposto con un gioco di parole: 'It's your imagination. You are in a hurry. Hurry makes waste. Waste makes worry. So don't be in a hurry', NdT]"

(da un colloquio con un devoto greco)

E via su questo tono... in questi casi entrano in gioco almeno due fattori: il primo e' che Sai Baba, come vedremo dalle sue stesse parole, potrebbe curare, potrebbe guarire, potrebbe aiutare, essendo onnipotente, ma... solo se siamo "spiritualmente ricettivi" ! Leggiamo:

"BABA: Grazie alla mia sankalpa - cioe' la mia divina volonta' e potenza. Come Avatar, questo potere mi e' intrinseco, inerente, totale e naturale secondo la mia volonta' e decisione. Non ho bisogno di mantra (formula mistica), sadhana (pratica spirituale), tantra (sacre scritture) e yantra (pellegrinaggio) per realizzare i cosiddetti miracoli che sono naturali per il mio stato. I miei poteri sono semplicemente espressione o affermazione della realta' di divinita' che collega me con ogni cosa, ovunque, in ogni momento e luogo. I miracoli appartengono all'illimitato potere di Dio.

Ora venendo ai punti principali della sua domanda, questi fenomeni di guarigione hanno un duplice aspetto. Io posso curare, salvare, anche resuscitare le persone purche' siano in una condizione spiritualmente ricettiva. E' come il positivo e il negativo dell'elettricita'. La mia capacita' di curare puo' essere paragonata alla corrente positiva. La vostra devozione e' come la corrente negativa. Quando le due sono insieme, la devozione porta cio' che e' definito il miracolo della guarigione.

E' la mente dell'uomo la vera responsabile dei suoi malesseri o della sua salute. Egli stesso e' la causa o il responsabile di entrambi. Cosi', quando viene per essere curato o guarito, deve essere creata nella sua mente la fede necessaria allo scopo. Tutto cio' che io faccio e' infondergli la necessaria sicurezza, volonta' e forza per curarsi da solo. E' il mio amore traboccante, rafforzato dall'intensita' della fede del devoto in me, che produce il risultato desiderato."

Tradotto in parole piu' semplici, Sai Baba non cura ne' guarisce assolutamente nessuno. E' il devoto che convinto della sua potenza, si mette in uno stato d'animo tale per cui, ove possibile, si dispone piu' positivamente alla guarigione. La connessione corpo-mente e' ormai nota, ed in certi casi una iniezione di fiducia e sentimenti postivi puo' essere cruciale. Anche in questo caso siamo vicini all'accoppiata autosuggestione+effetto placebo, ma di onnipotenza non pare di poter parlare; si noti ancora che i due casi finora divulgati di risurrezione dei morti sono stati smascherati come falsi.

Questo fatto del convincersi della potenza di Sai Baba evidenzia l'altro fattore, ancora piu' cruciale: l'abbandono. E' un concetto sul quale SB insiste come un incudine sul martello: se noi ci abbandoniamo totalmente, incondizionatamente a lui, il suo amore traboccante ci dara' tutto cio' che ci serve e di cui abbiamo bisogno, senza nemmeno doverlo chiedere. In caso contrario, non puo' aiutarci (alla faccia dell'onnipotenza). Quando "ci abbandoniamo" a SB, dobbiamo sapere che:

In pratica, l' "abbandono" e' una rinuncia volontaria a desiderare, in attesa passiva che Sai Baba faccia qualcosa per noi. La nostra vita continua esattamente come sarebbe proseguita senza abbandonarci a lui, ma noi attribuiremo qualsiasi cosa ci accada (o non accada) a SB, e questo ci dara' l'impressione che egli diriga e conosca la nostra vita. Successivamente, vivendo in funzione di lui, modificheremo le nostre aspettative e richieste verso le sole, poche cose SB che ci puo' dare, e questo ci dara' l'impressione che egli ci abbia accontentato; questo nonostante i nostri antichi desideri siano rimasti delusi, e i nostri problemi irrisolti. In ogni caso siamo solo noi a realizzare tutto cio', non c'e' alcuna potenza divina in gioco... e' solo psicologia.

Del resto, possiamo leggere in questo passo:

"Molti di voi vengono da me con problemi di salute e preoccupazioni mentali di un tipo o di un altro. Questi non sono che delle esche con le quali venite portati qui. Ma lo scopo principale e' che voi possiate avere la grazia e rafforzare la vostra fede nel divino. Problemi ed ansie in realta' devono essere bene accetti, dato che vi insegnano le lezioni dell'umilta' e della reverenza. Correre dietro alle cose esteriori produce tutto questo malcontento. Questo tipo di desideri non ha fine. Una volta divenuti schiavi dei sensi, essi non lasceranno la presa fino alla morte. E' una sete inestinguibile. Ma io vi chiamo a me e vi do anche benefici materiali cosicche' possiate rivolgervi a Dio. Nessun avatar ha mai fatto questo prima, andando tra le masse, consolandole, guidandole, consigliandole, elevandole, e dirigendole lungo il cammino di verita', rettitudine, pace ed amore."

E' chiaro, no? I problemi sono esche, in realta' dovremmo ringraziare SB perche' li lascia intatti, per imparare un po' di umilta'... al di la' della solita propaganda, e' chiaro che Sai Baba non e' in grado di aiutare nessuno; si sentiranno aiutati solo coloro ai quali va bene l'unica cosa che Sai Baba puo' dare loro, cioe' il Nulla:

"Abbandonate la vostra identita', i vostri desideri, tutto cio' che sapevate,

tutte le vostre convinzioni, tutti i vostri rapporti e sentimenti.

E' tutto illusorio e falso; questa e' ignoranza.

Dio e' Uno, tutto e' Uno, tutto e' Dio, io sono Dio, voi siete Dio.

Abbandonatevi a Me ed alla Mia grazia ed immergetevi nel Principio Divino."

L'unica capacita' reale che ha Sai Baba e' quella di ripetere questa lezione, e di convincere la gente che e' vera. Non ho visto Sai Baba consolare le masse, ma l'ho visto girare per il suo tempio per farsi adorare. Le masse da consolare, guarire e guidare sono altrove: sono gli affamati, i derelitti, i senza casa, i perseguitati. Sono in Africa, in Kosovo, in tutti i luoghi della terra dove la gente muore di fame, di stenti, e di armi: non ho visto Sai Baba tra di loro per consolarli, ne' pronunciare una sola parola, delle tante che dice, per costoro. Sicuramente e' per colpa del karma. 

 

La contradditorieta' di Sai Baba

Cio' che vedremo ora, per concludere, e' una rassegna di esempi dell'arte in cui Sai Baba sembra essere piu' versato, la contradditorieta': intendendo con questo il dire una cosa e il suo esatto contrario, magari all'interno dello stesso discorso oppure a distanza di tempo; non mancano esempi di affermazioni al limite dell'ipocrisia e del qualunquismo. Si consideri che tutto cio' riguarda colui che afferma la necessita' della "coerenza tra pensiero, parola, e azione" come unica medicina per tutti i mali dell'umanita', e che "da' molta importanza alla sua parola, che non viene seguita a sufficienza"...

Cominciamo da tre affermazioni di principio che vengono spesso sbandierate dalla "propaganda Sai", quella fatta tramite libri, videocassette, conferenze, ecc.:

Vedremo adesso qualche esempio pratico di affermazioni in contraddizione tra loro. Si deve tenere conto che tutti questi passi sono estratti da discorsi pubblici Sai Baba: la sua attivita' di oratore e' fondamentale nella filosofia Sai, perche' a tutti gli effetti e' la fonte principale del suo insegnamento. Come spesso viene detto, Sai Baba non ha scritto alcun libro; ma esistono moltissimi libri riferiti a SB su vari argomenti, e tutti sono compilati come raccolte dei suoi discorsi sugli argomenti presi in esame. Trovo che sia fondamentale sapere questo, per valutare appieno quello che poi SB dice.

Un altro aspetto importante e' questo: nella sua attivita' oratoria, Sai Baba ripete costantemente un nucleo fisso di insegnamenti filosofici abbastanza tradizionali e generici, che non verranno qui esaminati non essendo questa la sede (trattasi di filosofia induista "standard" e come tale non e' oggetto di discussione). La parte interessante e' quando SB si spinge nello specifico, nel particolare, o in qualche cosa che non gli e' consueta: e' qui che si notano i contrasti e le incongruenze piu' evidenti, e secondo me piu' assurde per un essere "onnipotente ed onnisciente". E quindi, cominciamo:

"[...] E, dice la storia, ci fu una stella in cielo, che cadde con una nuova luce e questa condusse alcuni Tibetani ed altre persone al luogo dove era nato il Salvatore. Questa storia e' letta e presa per buona da molti; anche se le stelle non cadono o scivolano giu' cosi' all'improvviso.[...]"

(tratto da un discorso di Natale)

ma successivamente:

"[...]Questa Verità è confermata quando Gesù nacque. Come sappiamo, quando Gesù nacque, tre re arabi andarono sul luogo.[...]"

(tratto dal discorso del Natale 1998)

A parte la considerazione sulle stelle che cadono, che e' quasi deliziosa, chi sarebbe andato a rendere omaggio a Gesu' bambino? Dei Tibetani o dei Re Arabi? Vediamo ancora sul Natale:

"[...]Duemila anni fa, in una regione chiamata Palestina, nel villaggio di Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe. Era inverno.[...] Era la notte tra il 24 e il 25 Dicembre. Maria diede alla luce il bimbo fra la mezzanotte e l'una. Non c'era alcun agio che rendesse più confortevole quella nascita.[...]"

(tratto dal discorso del Natale 1988)

ma in un altro discorso:

La festività di Natale non cade in Dicembre. A causa della fredda stagione, poiché non è possibile andare in giro e la gente preferisce stare a casa al caldo e fare le proprie faccende domestiche, si è scelto Dicembre come mese per festeggiare il Natale. Ma il mese reale del Natale è MARZO! Marzo è il mese di Natale. [...]

(tratto dal discorso del Natale 1998)

Allora, quando e' Natale? A Marzo o a Dicembre? Abbiamo anche, sul tema "Gesu' ", quest'altro esempio gia' visto nella pagina precedente:

[...]Nel Vangelo, Gesù esprime lo stesso concetto. All'inizio della Sua divina Missione, si presenta quale messaggero di Dio; più tardi attesta di essere Figlio di Dio. [...] Infine, nel periodo finale della Sua vita, si identifica col Padre, passando dalla fase dualistica all'unità.

(tratto dal discorso del 15 Ottobre 1988, "la natura e' madre")

Mentre poi:

Gesù si considerava un Amsha Avatara. Egli affermava: "Io e il Padre siamo uno" e, dichiarando questo, non abbandonò il concetto di Padre. Nell'espressione "Io e il Padre siamo una cosa sola" c'è dualismo, e Gesù visse ancora questo genere di sentimento dualistico. Quando venne crocifisso e stava per esalare l'ultimo respiro, esclamò: "Padre, Padre, Padre! Mi hai dimenticato? Mi hai dimenticato?" E ripeté per tre volte "mi hai dimenticato?". Anche negli ultimi istanti, Gesù aveva conservato il sentimento di essere diverso dal Padre. In questo sta la differenza fra un Amsha Avatara e un Purna Avatara [come Sai Baba...NdA].

(Tratto dal discorso di Natale del 1988)

Ecco invece un esempio tratto dalla filosofia tradizionale indiana, alla quale SB appartiene:

[SB fa parlare Krishna, NdT]

"[...] Io sono in ogni essere vivente - affermò - quella polvere è Mia, quei piedi sono Miei, la testa ed ogni altra cosa sono Mie. I Miei piedi e la Mia testa sono dovunque e tutto Mi appartiene. Chi può capirMi? Chi può contenerMi? Io sto in tutte le forme, sono parte di esse... sono il più ladro dei ladri. Chi può acciuffarMi? Chi può imprigionarMi? [...]".

(tratto dal discorso del 3 Settembre 1988)

Secondo la filosofia Indu' (e anche in altre dottrine orientali), il divino assomma in se' TUTTO: tutto cio' che noi consideriamo bene o male, alto o basso, maschile o femminile, insomma ogni qualita' ed ogni coppia di opposti polari. In questo passo, Krishna (che e' Dio) per bocca di Sai Baba sembra affermare proprio questo. Leggiamo ora il prossimo brano:

"Le cattive tendenze vengono fuori solo da voi perché Dio è perfetto. Tutti i Pensieri di Dio, tutte le Parole di Dio e tutte le Sue Azioni, sono perfette! Le imperfezioni che vedete in Dio sono solo i vostri sentimenti, i vostri pensieri e le vostre immaginazioni che tornano indietro a voi sotto forma di riflesso. Tutto questo è di natura psicologica e sono cose che non appaiono di fronte a voi così come sono. Poiché le vedete riflesse in Dio, credete che sia Lui il Responsabile di tutto questo. Ma Dio dà solo il bene. SOLO BENE E ANCORA BENE!"

(tratto dal discorso di Natale 1998)

Improvvisamente, Dio diventa solo Bene, il Bene Perfetto, e gli aspetti negativi e "difettosi" del mondo diventano ora nostra totale responsabilita': Dio elargisce solo Bene, siamo noi che facciamo il male e siamo imperfetti. I "difetti" di Dio sono in realta' i nostri. Perche' questa affermazione? Forse perche' in Sai Baba stesso, che sarebbe Dio, sono ravvisabili dei difetti, che cosi' vengono ribaltati sui suoi devoti? E' significativo il fatto che (sempre secondo la filosofia Indu') tutto il mondo, compresi noi tutti, non e' che una manifestazione dell'unico Dio, che e' l'unico vero attore e testimone di questa rappresentazione; questo si ricollega a quanto detto sul primo passo. Ma, alla bisogna, il "Dio incarnato" si astrae dalle sue responsabilita' e le scarica sui suoi seguaci, eliminando cosi' ogni possibilita' di dubbio o di aspettative deluse dal maestro... e chiudiamo con quest'altra citazione, sempre in tema:

"[...] Il Principio cosmico della Divinità viene limitato e confinato alle quattro mura del tempio; ma è cosa appropriata adorare Dio onnipotente ed universale in una maniera cosi semplice?

STATE ROVINANDO LA REPUTAZIONE DI DIO!!

La vastità dell'infinito Dio, non può essere confinata in un porta ritratti; l'Onniscienza di Dio non può essere limitata in questo modo! Se proprio volete, è sufficiente possedere una sola fotografia. Avendo un sacco di fotografie tutte intorno non fa che rovinare la reputazione di Dio!!"

(tratto dal discorso del 23 Novembre 1997)

A parte la pochezza filosofica di questo "insegnamento": nella visione dei Veda, Dio e' la Perfezione nella Totalita' e nella Molteplicita', immanente in ogni luogo e in ogni materia e creatura, e' inviolabile ed intoccabile proprio perche' egli e' tutto e tutti. Come si potrebbe dunque "rovinare la reputazione di Dio"? Come si puo' infangare il Perfetto, l'Infinito, l'Assoluto? Se Sai Baba parlasse coerentemente, dovrebbe dire per quanti sforzi si possano fare, la "vastita' infinita e l'onnisicenza" di Dio non possono essere limitate, e basta! E ora, qualcosa di piu' pratico, durante un'assemblea:

[24 Novembre 1998, Sai Baba risponde a delle domande che gli erano state poste per iscritto prima del discorso, NdT]

"Perché Swami solo ad alcuni appare in sogno, e non a tutti?

È un modo ingenuo di porsi il problema. Non è possibile programmare i sogni ed averli quando e come vi pare. Nei vostri pensieri passano molte persone, ma entrano forse tutte a far parte dei vostri sogni? Certamente no. Ed è uno sbaglio anche ritenere che Swami non si intenerisca per voi, per il solo fatto che non vi si mostra in sogno. La compassione di Swami è sovrabbondante su tutti, senza eccezione alcuna. (Applausi) I sogni non sono altro che un riflesso del subconscio. Il fatto che Swami appaia in sogno è di ottimo auspicio.[...]

Si noti l'apertura, dove colui che ha posto la domanda viene gratuitamente definito ingenuo. Comunque sembrerebbe tutto a posto: i sogni sono solo sogni, riflessi dell'inconscio che non si puo' controllare; anche se sognare SB e' di buon auspicio... ma poche righe dopo la sorpresa:

Ma subito dopo:

[...]I sogni non sono altro che il riflesso, la reazione e la ripetizione di quanto c'è dentro di voi. La stessa cosa, però, non vale per i sogni in cui compare Swami. Swami appare nei vostri sogni solo quando Egli lo vuole, non quando lo volete voi. (Applausi)[...]

Prima Sai Baba ribadisce il concetto, poi (sorpesa!) i sogni che lo vedono protagonista diventano sua proprieta'. Questa conclusione da' pieno titolo al quesito iniziale: se SB decide quando e a chi apparire in sogno, perche' lo fa con alcuni e non con altri? E perche' ha evitato come al solito la risposta dando invece dell' ingenuo a chi ha posto la domanda? E se fosse invece che i sogni (e tutta la nostra vita) sono solo nostri e lui non ha alcun potere? Mi sembra una spiegazione molto piu' semplice e coerente...

Veniamo ora ad una breve serie di affermazioni oscillanti tra il gratuito e il qualunquista (e magari anche vagamente ipocrita):

"[...] Anche le montagne hanno il loro insegnamento. [...] Col freddo, le montagne non si coprono con calde coperte e, col caldo torrido, non ricorrono a qualche stazione climatica per godersi una piacevole frescura. Con la pioggia non vanno a cercarsi un ombrello per ripararsi. Dunque, le montagne sono un secondo maestro, perché insegnano a non preoccuparsi troppo degli agi e degli aspetti fisici della vita.[...]

(Tratto dal discorso del 18 Luglio 1989, "La natura e' maestra")

Sorvolando anche qui sulla consistenza filosofica della "lezione" (mi sembra di tornare alle scuole elementari), non sembra che Sai Baba abbia appreso molto dalla lezione delle montagne, visto che il suo ashram di Whitefield (che e' chiamato Brindavan) e' la sua residenza estiva, dove si trasferisce quando a Puttarparthi fa troppo caldo. Attenzione, non e' che questo sia sbagliato, per carita': semplicemente SB potrebbe evitare queste lezioncine spicciole dal sapore un po' ipocrita, come quelle che seguono:

"[...] Ma le conoscenze fornite dalla scienza, anziché arricchirvi, vi hanno danneggiati. La salute e la felicità prodotte dalla tecnologia moderna non pareggiano il deterioramento della società e non permettono all'uomo di sperimentare la vera pace nella sua vita quotidiana. Grazie al progresso tecnologico e scientifico, abbiamo avuto un'invasione di radio e TV. Le sale cinematografiche si sono moltiplicate e un gran numero di aerei solca i nostri cieli. [...] Non si deve ostentare ciò che non ci si può permettere, perché sarebbe un inutile sperpero. Un medico, un avvocato, un pubblico ufficiale hanno bisogno dell'auto per muoversi. Pur in mezzo a problemi e a difficoltà finanziarie, devono procurarsi a tutti i costi un'automobile o, quantomeno, una motocicletta. Senza questi mezzi, rischierebbero di perdere clienti. Sono questi i problemi che la gente si trova a dover affrontare continuamente e, per risolverli, imbocca sentieri immorali. Per dirla chiara, la responsabile di questa immoralità è la scienza. In sé la scienza non ha nulla di cattivo: l'errore sta nel suo uso indebito."

(tratto dal discorso del 22 Novembre 1988)

[Sai Baba fa cosi' lamentare la Natura, NdT]

"[...]Uomini laureati, persone altamente educate mi sfruttano, mi prosciugano: essi mi esauriscono fino all'osso! Usano trivelle per scavare pozzi ed altre terribili cose. L'uomo mi causa molta sofferenza in molti modi![...]"

(tratto dal discorso dell' 8 Ottobre 1997)

Purtroppo per noi esseri umani, per lavorare e condurre la nostra "misera" vita abbiamo bisogno di deplorevoli strumenti come le auto, le moto, ecc... Potrebbe considerare che:

Un altro passo su un altro tema, il trattamento degli animali:

"[...]Ma il popolo indiano rispetta anche le formiche e provvede al loro sostentamento con zucchero e farina, e riconosce la divinità in tutti gli animali, siano essi asini, scimmie o cani. Purtroppo i popoli che non hanno tale capacità di vedute, giudicano sciocchi gli Indiani; il che non e' vero.[...]"

(tratto dal discorso del 3 Settembre 1988)

Di fatto all'interno dell'ashram, e l'ho visto personalmente, scimmie e cani vengono presi brutalmente a bastonate dal personale di servizio, le prime perche' possono andare a rubare nelle camere, i secondi perche' sono tantissimi, cercano cibo e si riproducono troppo; in ogni caso perche' "disturbano i devoti". Per i lavori di fatica vengono impiegati dei bovini maschi (sorta di bufali), sfruttati all'inverosimile, maltrattati e ridotti all'osso. Si salvano le vacche (che in India sono sacre) e Sai Gita, l'elefantessa personale di Sai Baba, che e' trattata assai meglio di un essere umano. Ecco infine un bell'esempio di scarico di responsabilita':

"[...] In riferimento al Progetto Acqua, le persone parlano in modo diverso di Swami. Swami non è contento di ciò. Niente appartiene a Swami. Tutto viene dato dai devoti. Sono solo le ricchezze dei devoti a dar forma al Progetto Acqua. Ho promosso questo progetto al solo scopo di dare un esempio. Sono solo il garante, il postino. Il contenuto della lettera, buono o cattivo che sia, non intacca in alcun modo il postino. Allo stesso modo, nulla Mi appartiene. Dire che Swami ha fatto questo o quello non è esatto.[...]"

(tratto dal discorso del 17 Novembre 1995)

Parafrasando un proverbio, si puo' dire che "a Puttaparthi non si muove foglia che Sai Baba non voglia"... tutte le iniziative prese dall'organizzazione di Sai Baba sono decise, approvate, dirette e supervisionate da lui, o da qualche suo funzionario. Nonostante questo qui sembra prendere le distanze dalle sue opere, girandone le responsabilita' sui devoti, atteggiandosi a "divino testimone imparziale" di cio' che gli accade intorno, mentre e' lui stesso la causa prima ed il motore di tutto cio' che accade laggiu'.

E la rassegna potrebbe continuare... chi volesse approfondire potra' leggere sui tanti libri e siti internet relativi a Sai Baba una quantita' di materiale spropositata.

Sommario

In generale: di che si tratta?

Il viaggio da Sai Baba e la mia esperienza personale

Punti specifici - 1

Punti specifici - 2

Punti specifici - 3

Varie e conclusioni

Bibliografia

Glossario dei termini usati

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